martedì 5 gennaio 2021

Il peso delle parole non dette


Quanto pesano le parole non dette?

le cose taciute e nascoste? Quante volte avrei voluto una lettera come quella che nonna Olga scrive alla nipote in Va' dove ti porta il cuoreper sciogliere alcuni nodi/dubbi/conflitti. La morte non è sempre fisica, anche un amore finito è un lutto tangibile dentro di noi, quante cose rimangono in sospeso? Forse per quello la fine delle storie d'amore che ci turbano di più sono quelle senza spiegazioni, dove bisogna darsi tutte le risposte da soli. È bizzarro constatare come un'assenza di parole, un discorso sospeso, possa pesare come un macigno; quelle frasi mancate le cerchiamo tutta la vita nelle parole dette per sbaglio da altri, in uno sguardo, ma soprattutto nei sogni. È una condizione di irreversibilità che ti fa girare la testa, può cambiare? No. Passano gli anni e magari di giorno non ci pensi più, ma di notte il tuo subconscio lavora per te. Io vivo spesso questa condizione, faccio sogni ricorrenti dove rivedo la casa della mia infanzia: le pareti bianche, i fiori rossi che si intrecciano e sbucano dalle grate del cancello nero in ferro battuto. Salgo le scale e trovo una stanza che mi è stata nascosta per lungo tempo. Un giorno farò ritorno e prenderò tutto quello che è rimasto lì e nella soffitta del mio cuore: i miei quaderni delle elementari, i pupazzi, le foto e le cose cose che costituiscono la mia identità. Non troverò di certo le risposte nei quadernoni a quadretti né nelle zip dei vecchi orsacchiotti dove nascondevo le cose più preziose, ma forse un po' di tranquillità. È questa la chiave a certe domande a cui non avremo risposta: l'accettazione, il solo modo per fare pace con chi è andato via e con noi stessi che rimaniamo qui. 

Riflessioni tratte dalla lettura di Va' dove ti porta il cuore di Susanna Tamaro (ecco il link in cui lo trovarete in sconto in un'edizione speciale dalla copertina rigida 👇)

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