domenica 14 febbraio 2021

Amare come lasciare andare

Amare come lasciare andare

Allerta spoiler libro/film “Io prima di te” di Jojo Moyes

Io prima di te” mi ha dato l'opportunità di riflettere sull'equazione dell'amare come “lasciare andare”. Luisa Clark deve accettare che Will vada via e nel più tragico e inconvertibile dei modi; nella citazione che vi ho riportato è possibile percepire tutta la disperazione di questa giovane donna che presa dal suo sentire non riesce pienamente a mettersi nei panni dell'altro. Perché alle volte è questione di empatia, di uscire da se stessi e porsi le giuste domande: che vita sto chiedendo di fare al mio lui/lei ? A che prezzo?

Non bisogna di certo arrivare alla tragicità della storia di Joyo Moyes che tocca il tema della morte e dell'eutanasia, se pur i processi di separazione a livello emotivo sono equiparabili a quelli di un vero e proprio lutto, però ad ognuno di noi è capitato di percorrere uno stesso binario con l'altro e poi doversene staccare. Il problema è che troppo spesso noi abbiamo solo l'impressione di percorrere lo stesso tragitto mentre l'altro da tempo ha preso un percorso opposto al nostro, quando ce ne rendiamo conto è troppo tardi e non abbiamo il tempo di metabolizzarlo e fa male da morire. La domande madre è: siamo pronti a lasciarlo/a andare? Ed è questo il nodo cruciale di tutto. 

Quello di cui voglio parlare qui non sono le storie che finiscono a causa degli stronzi/e patentate che tradiscono, ma quanto noi siamo disposti a guardare l'altro, ad ascoltarlo davvero, a “sentirlo” e fare un passo in avanti (mai indietro) al fine di lasciarlo libero di percorrere i sentieri della felicità che non coincidono necessariamente con i nostri.

Lo stesso discorso è applicabile al contrario, quante volte abbiamo paura di lasciare perché temiamo di far soffrire chi ci è accanto? Quando pensiamo a questo dovremmo renderci conto a quali possibilità di felicità stiamo negando non solo a noi stessi, ma anche a chi ci è vicino non permettendogli di vivere la vita che davvero merita con la persona giusta accanto. 

(Vi lascio il link di Amazon per l'acquisto del libro da cui è tratta la citazione iniziale 👇)

sabato 6 febbraio 2021

Recensione il punto di Peter H. Reynolds

Consigliato: alle mamme, ai bambini, gli educatori, insegnanti e tutti coloro compresi in un'età tra i 0 e i 100 anni che amano gli albi illustrati

Regalalo: a un bambino che ha problemi di autostima 💝

Genere: Albo illustrato

  

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“Il punto” di Peter H. Reynolds è un gioiellino che tutti dovremmo avere nelle nostre librerie. Si tratta della storia di Vasthi, una bambina che durante la lezione di disegno lascia il foglio in bianco; la maestra in un primo momento sdrammatizza, poi davanti alla rabbia e alla frustrazione di Vasthi dice: “Fai un punto, un semplice punto e poi guarda dove ti conduce”. Da qui ha inizio tutta la storia che si svolge in sole 25 pagine a dimostrazione che i contenuti non hanno sempre bisogno di mille caratteri per essere espressi. 

I temi fondamentali presenti in questo piccolo albo illustrato sono quelli dell'autostima e del cominciare dai piccoli passi. Quante volte cadiamo nella trappola del "non lo so fare"? Il trucco per sbloccarsi è quello di incominciare, mettendo un passo dietro l'altro, per dirlo con le la parole di Goethe: "Qualunque cosa tu possa fare, o sognare di fare, incominciala. L'audacia ha in sé genio, potere e magia. Incomincia adesso"Un'altro elemento fondamentale è l'importanza di trovare per un bambino (e non solo) una figura che creda in lui, la storia di Vasthi non sarebbe stata la stessa se non avesse incontrato un'insegnante pronta ad incoraggiarlo senza farlo arrendere davanti alla prime difficoltà. È importante credere in noi stessi, ma è altrettanto importante che qualcuno creda in noi quando noi non ne abbiamo la forza, un piccolo incentivo, una parola detta al momento giusto può darci la spinta nell'affrontare una nuova sfida o può avere la magia di far accendere una piccola fiamma assopita.

Alla lettura dell'albo ho associato un'attività pratica: “unisci i punti”, ossia delle schede (che ho scaricato su Pinterest) dove l'unione dei puntini produceva un'immagine di senso. Questo dimostra anche ai più piccoli, che magari non hanno la nostra stessa capacità di astrazione, come fare dei piccoli passi o unire dei minuscoli puntini possa produrre qualcosa che all'inizio è invisibile ai loro occhi.