lunedì 19 ottobre 2020

Recensione “La meccanica del cuore” di Mathias Malzieu

Consigliato ai malinconici dal cuore delicato

Un regalo per gli appassionati di Tim Burton 💝

Fiaba dark, burtiana, surreale

 

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La meccanica del cuore è un romanzo francese del cantante, scrittore e musicista Mathias Malzieu. L'ambientazione è tipicamente Burtiana e leggendolo è inevitabile, per gli appassionati, pensare al circo di Big Fish quando Jack incontra Miss Acacia o al film d'animazione La sposa cadavere laddove il protagonista beve le sue lacrime o sosta in un cimitero per ristorarsi. Anche “la casa degli ultimi” di Madelaine mi ha fatto pensare a Miss Peregrine-La casa dei ragazzi speciali, ma partiamo dall'inizio.

Il 16 aprile del 1874 nevicava su Edimburgo. Un freddo cane, fuori dal normale, inchioda la città. I vecchi commentano che potrebbe essere il giorno più freddo del mondo” ed è in questo frangente che nasce Jack. La madre, una giovane prostituta che “sembra una bambina che gioca a fare la donna incinta”, si reca nella vecchia casa in bilico sulla cima della collina più elevata della città dove vive Madaleine: una strana levatrice che molti definiscono strega. Jack, che verrà abbandonato dalla madre subito dopo il parto, nasce con il cuore ghiacciato che la vecchia strega sostituirà con un orologio a cucù.

Madaleine è a mio avviso una delle figure più interessanti dell'intero romanzo, aggiusta e ripara ciò che gli altri hanno rotto o abbandonato, non solo Jack ma anche Arthur, Anna, Luna e gli altri. Arthur è un ex ufficiale di polizia, divorziato dalla moglie, reietto della società che va in giro con le uova: “perché sono piene di ricordi... Mia moglie le cucinava divinamente. Quando me le faccio, mi sembra ancora di stare insieme a lei.”. Le due prostitute, Anna e Luna a cui ad una manca un occhio che Madaleine sostituisce con una biglia di vetro e all'altra una gamba rimpiazzata da una protesi di mogano, diventano la famiglia acquisita di Jack insieme a Madaleine, Arthur e il criceto domestico Connilingus. In realtà Madaleine, che vuole riempire e mettere riparo a tutto, è ella stessa rotta e se leggerete il libro scoprirete il perché.

Questo romanzo spesso viene categorizzato come romantico eppure non parla solo d'amore, ma di vita in cui all'intero l'amore è ovviamente compreso ma anche la depressione, l'abbandono, il bullismo, il diniego di sé e di come sia doloroso il processo di crescita e di accettazione. Il tutto si trova all'interno di una cornice surreale, noir, malinconica e romantica che come in un vertice ti trascina in centoquarantacinque pagine che si leggono tutte d'un fiato.

Il fulcro della narrazione è l'orologio/cuore di Jack che Madaleine vuole mettere sotto teca in modo particolare quando il ragazzo si innamora della piccola cantante; la paura della donna è che il giovane non regga all'urto dell'amore e delle sue conseguenze. Ma quando si vuole difendere qualcuno ad ogni costo non gli si sta già negando un po' di vita? Miss Acacia sarà il motore dell'azione che spingerà Jack a mandare in frantumi la teca di vetro costruita da Madaleine decidendo di vivere anche a costo di morire, anche a costo di rompere gli ingranaggi del suo cuore.